Le potenze del mondo reagiscono 5° Incontro

( Ap: 13- 15,4)
Attualizzazione
LA VIRTU’ DELLA PERSEVERANZA
Dall’esortazione apostolica Gaudete et exultate

Nonostante il male e i flagelli del mondo, anche oggi, noi cristiani, possiamo accedere alla santità attraverso alcune caratteristiche che sono grandi manifestazioni dell’ amore di Dio e per il prossimo.

Esistono alcuni limiti e rischi della cultura di oggi che ci allontanano dalla santità: l’ansietà che ci debilita, la negatività e la tristezza, l’individualismo.

Dio che ci ama e ci sostiene, ci chiede di sopportare, di sostenere le contrarietà, le vicissitudini della vita, le oppressioni degli altri, le infedeltà e i difetti. Questo è fonte di pace, la nostra testimonianza in questo mondo accelerato, volubile e aggressivo, è fatta di pazienza e costanza nel bene, perché si appoggia su Dio.

E’ necessario lottare e stare in guardia davanti alle nostre inclinazioni aggressive ed egocentriche per non permettere che mettano radici.

Quando ci sono cose che ci opprimono possiamo ricorrere a Dio, facendo presenti le richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti.

La fermezza interiore, che è opera della grazia, ci preserva dal lasciarci trascinare dalla violenza, perché la grazia smorza la vanità e rende possibile la mitezza del cuore.

Non ci fa bene guardare gli altri dall’ alto in basso, assumere il ruolo di giudici spietati, e pretendere continuamente di dare lezioni. Questa è una sottile forma di violenza.

L’ umiltà può radicarsi nel cuore solamente attraverso le umiliazioni. L’ umiliazione ti porta ad assomigliare a Gesù.

Non solo alle situazioni violente di martirio ma alle umiliazioni quotidiane di coloro che sopportano per salvare la propria famiglia, evitando di parlare solo di se stessi mentre preferiscono lodare gli altri, avendo il coraggio di parlare amabilmente, reclamando giustizia, difendendo i deboli.

L’ umiliazione non è qualcosa di gradevole, ma è una via per imitare Gesù e crescere nell’ unione con Lui. Tale atteggiamento presuppone di avere un cuore libero dall’ aggressività e ci permette di resistere, perseverare nel bene, saldi nel Signore.

Non cadiamo nella tentazione di cercare la sicurezza nei successi, nei piaceri vuoti, nel possedere, nel dominio sugli altri.

Noi adulti, cristiani troppo annacquati, poco discepoli di Gesù, siamo corresponsabili delle persone che si sono allontanate da Cristo, perché non sono venute a contatto con una santità viva, con una vita buona e quindi attrattiva.

Si parla tanto di ascolto ma il Papa stesso parla di Chiesa in debito di ascolto.

Ci viene chiesto di perseverare nell’ ascolto dell’altro, vedendo e sentendo le cose a partire dal cuore dell’altro.

Sono diversi coloro che perseverano nell’ascolto della Parola: sacerdoti, ma anche laici, che dedicano la loro vita a Gesù e al prossimo, ad annunciare e servire con grande fedeltà, perseverando nella preghiera.