Lettera di sant’Antonio abate

Pubblicato giorno 16 gennaio 2020 - In home page

Santarcangelo, 17 gennaio 2020

Carissime amici e amiche di Santarcangelo. Spero che stiate tutti bene e che siate contenti nelle vostre famiglie. Il Signore vi benedica!

Quest’anno devo dirvi che sono un po’ preoccupato perché nel nostro mondo stanno accadendo cose molto gravi.

A causa delle guerre e delle carestie, moltissime persone – uomini, donne e bambini – sono costrette a scappare dalle loro terre perché non c’è più nulla da mangiare o perché è diventato troppo pericoloso vivere lì dove sono nati e cresciuti. Queste persone scappano per i pericoli della guerra e per la fame, ma fanno molta fatica ad essere accolte da chi ha cibo in abbondanza, da chi potrebbe condividerlo con loro. Quanta sofferenza! Quanta ingiustizia!
Come si può vivere bene in un mondo in cui ci sono delle persone che soffrono in questo modo così forte? Chi aiuterà queste persone? Chi condividerà con loro il pane, la casa, il vestito?

Anche l’acqua è diventata un grave problema: sapete che senza acqua non si può sopravvivere! Ci sono dei luoghi del mondo dove la troppa pioggia provoca grandi disastri e altri luoghi dove non c’è più una goccia d’acqua. In molti luoghi del mondo si soffre per questi motivi. Cosa sta succedendo nel nostro mondo? Perché tutti questi squilibri?

E poi il fuoco. Nella scorsa estate un fuoco violento stava distruggendo la foresta amazzonica, la più grande e ricca foresta del mondo; in questi giorni sta bruciando l’Australia, con un fuoco talmente potente e diffuso che nemmeno i pompieri più bravi sono ancora riusciti a spegnerlo, e il fumo dell’incendio si è diffuso fino all’altra parte del mondo. A causa di questo fuoco molte persone stanno male, devono abbandonare le loro città, e moltissimi animali sono morti in mezzo a quelle fiamme.

Anche l’aria che sta diventando sempre meno respirabile. In molte città dell’Italia, proprio in questi giorni, le persone respirano un’aria terribile, inquinata; per questo alcuni si ammalano, non riescono a vivere bene; le persone si lamentano perché non possono più girare con la macchina, ma i problemi sono molto più gravi.

C’è una zona, in Campania, nella provincia di Caserta, che chiamano “la terra dei fuochi”; continuamente vengono accesi dei fuochi per bruciare dei rifiuti pericolosi, inquinando gravemente l’aria; altri rifiuti ancora più pericolosi sono stati messi sotto terra e hanno inquinato l’acqua che la gente beve. Molti si sono ammalati e sono morti per delle malattie molto gravi. Sono stati gli uomini e le donne della Camorra a compiere questi reati, con la complicità di altri uomini e donne che avrebbero dovuto vigilare e non l’hanno fatto. Come si può arrivare a tale disprezzo della vita delle persone? Come si può inquinare l’acqua che bevono le persone?

Voi capite carissimi amici e amiche perché sono preoccupato!

Molti dicono: non c’è nulla da fare, non possiamo fare diversamente! Altri dicono: non è mia responsabilità! Ci deve pensare qualcun altro! Io non ne ho voglia!
Non credete a queste persone: sono loro che non vogliono fare nulla, che non vogliono cambiare niente!

Certo, i cambiamenti non sono semplici e costano un po’ di fatica; qualcuno si è abituato troppo bene e non ha molta voglia di scomodarsi; ma per rendere questo mondo un po’ più bello, per renderlo più vivibile per tutti, per renderlo come lo vuole Dio, vale la pena che tutti mettiamo un po’ di impegno.
Gesù, che sapeva guardare gli uccelli del cielo e godeva per i fiori dei campi, ci direbbe che sta a noi impegnarci per rendere questo mondo un po’ meglio di come ce lo hanno fatto trovare coloro che ci hanno preceduto; sta a noi, con l’aiuto di Dio, custodire il mondo che Dio ha creato.

A voi che siete così sensibili; a voi che avete tanto affetto non solo per le persone, ma perfino per gli animali; a voi che oggi siete venuti in chiesa per chiedere la benedizione di Dio; a voi chiedo di essere gli uomini e le donne che si impegnano per cambiare il mondo, per renderlo bello come lo ha creato Dio. Allora sperimenteremo la benedizione che Dio ci ha concesso e che noi, con fiducia di figli, sempre invochiamo.

Grazie per il vostro impegno.

Tantissimi auguri.

Sant’Antonio, abate del deserto

 

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