NUOVI STILI DI VITA NEL QUOTIDIANO

Pubblicato giorno 14 novembre 2019 - In home page

La giornata mondiale dei poveri rappresenta per noi una grande provocazione ed un richiamo alla conversione. I poveri non sono tali per colpa del destino, ma perché sono le vittime più fragili della cultura dello scarto.
Nella giornata mondiale dei poveri noi tutti siamo chiamati a rimuovere le cause della povertà adottando stili di vita più consapevoli e solidali, non ispirati alla logica del consumismo e dello spreco, ma piuttosto alla condivisione.
Per un cristiano è un dovere morale condividere con i più poveri, in modo prudente ed intelligente, quanto non è necessario per vivere, superando la logica dell’egoismo e dell’individualismo.

Per questo motivo, a partire da oggi, possiamo:

  • Educare le nostre famiglie ad uno stile di vita più sobrio per condividere con i poveri non i nostri scarti (abiti e mobilio), ma quanto è necessario per loro acquistandolo e donandolo.
  • Autotassarci mensilmente di una cifra non necessaria alla nostra famiglia per condividerla con famiglie in stato di fragilità (tramite la Caritas o altri enti).
  • Di fronte alle situazioni di bisogno vincere la logica dell’indifferenza (me ne frego) e domandarci con semplicità cosa posso fare io (cosa possiamo fare noi) per rispondere a quel bisogno (I care).
  • Donare il proprio tempo e mettere al servizio le proprie competenze per aiutare le persone più fragili nelle necessità quotidiane (compiti per i bambini, sostegno agli anziani, volontariato nelle associazioni).

La Giornata Mondiale dei Poveri intende essere una piccola risposta che dalla Chiesa intera, sparsa per tutto il mondo, si rivolge ai poveri di ogni tipo e di ogni terra perché non pensino che il loro grido sia caduto nel vuoto. Probabilmente, è come una goccia d’acqua nel deserto della povertà; e tuttavia può essere un segno di condivisione per quanti sono nel bisogno, per sentire la presenza attiva di un fratello e di una sorella. Non è un atto di delega ciò di cui i poveri hanno bisogno, ma il coinvolgimento personale di quanti ascoltano il loro grido.  (Papa Francesco)